Il discorso 

Sua Santità,

Signore e Signori,

il Consiglio Comunale di Milano le ha conferito la Cittadinanza onoraria a nome delle cittadine e dei cittadini milanesi. Ho oggi l’onore in qualità di presidente dell’Assemblea di dar corso a quella decisione e di dichiararLa ufficialmente cittadino milanese.

Nella pergamena che oggi Milano consegna nelle sue mani è contenuta la motivazione del riconoscimento. E’ una motivazione che esprime la profonda affinità con i valori spirituali che Lei testimonia e diffonde nel mondo non solo come punto di riferimento religioso per il popolo tibetano e per le diverse tradizioni buddiste del pianeta, ma anche come testimone di pace e dialogo tra i popoli.

Esistono infatti valori e principi che attraversano i confini e legano gli uomini al di là delle appartenenze geografiche e politiche. Ed esistono uomini la cui vita rappresenta un insegnamento perché, di fronte a quei confini, si sono spesi non per radicalizzare le differenze ma per comprenderle e superarle. Uomini che, come Lei, hanno rifiutato il principio della guerra e del sangue a favore della non violenza e del dialogo, che, pur nella distanza e nella diversità, trova nel sentimento di fratellanza il valore supremo.

La storia della nostra città è una storia di pace e di dialogo. Milano ha saputo difendere la libertà nel corso dei secoli attraverso una viva e appassionata partecipazione alla storia del mondo, accogliendo e rielaborando le diverse istanze culturali presenti in città in modo originale e innovativo, costruendo ogni volta strade nuove per la convivenza.

Milano riconosce in Lei, Santità, questa stessa inesausta ricerca di dialogo e di innovazione fondata anzitutto sulle idee, sulle culture, sulla conoscenza. Lei è un esempio  prezioso per la nostra città, nella quale convivono, oggi più che mai, culture e sensibilità molteplici, una complessità che è importante vivere come ricchezza e non come minaccia. E perché questo avvenga occorre vedere l’altro nel segno della compassione e della comprensione, finanche il nostro oppositore o addirittura il nostro nemico. È questo il grande insegnamento che Lei, Santità, può donare a noi milanesi ed è per questo che Milano si onora di accoglierla tra i suoi cittadini, nel segno di quel messaggio di pace e responsabilità universale che accompagna la sua figura.

Lei è stato ed è un fautore instancabile del dialogo tra la scienza e la fede, tra scienziati, teologi e filosofi. Dalla loro collaborazione possono e devono nascere nuovi  modelli di sviluppo per il pianeta, che includano i più deboli e riducano l’inaccettabile livello di diseguaglianza oggi presente nel mondo.

Questa Sua attiva collaborazione con le donne e gli uomini di cultura di ogni Paese e tradizione ha contribuito anche a mettere in dialogo le religioni con la contemporaneità, e ad evitarne la chiusura al mondo. Anche questo aspetto conferma la profondità e l’attualità del Suo insegnamento spirituale, e la sua sintonia con la vocazione di Milano ad essere città della cultura e dell’innovazione come strumenti di pace.

Al centro del Suo insegnamento noi tutti riconosciamo il legame indissolubile tra dignità della persona e libertà. La Sua parola e la Sua testimonianza hanno aiutato a far crescere nel mondo la consapevolezza del nesso tra equità, dignità e libertà.

Con l’Esposizione Universale 2015 Milano ha dimostrato di essere un centro propulsore di idee per l’equo sviluppo e per la libertà dei popoli e di saper affrontare con coraggio i temi più urgenti dello sviluppo mondiale attraverso il dialogo tra le Nazioni e tra le forze della società civile, dei singoli cittadini e delle esperienze di volontariato e di impegno sociale.

Il Suo insegnamento, Santità, ha parimenti affrontato in modo coraggioso temi quali i pericoli e le opportunità della globalizzazione, le migrazioni e l’accoglienza, la tutela dell’ambiente e il diritto globale alla salute e alla dignità contro il primato del profitto. In ogni occasione lei ha sempre posto l’accento sulla pratica dell'amore, della gentilezza e della responsabilità. Il premio Nobel per la Pace del 1989 è stata l’espressione della gratitudine per il valore universale del suo insegnamento e della sua azione a favore della convivenza pacifica.

Sono queste profonde ragioni spirituali a fare di Lei, Sanità, un autentico milanese: un interprete nel mondo di valori che pur legati ad una cultura e a una tradizione apparentemente lontana, si scoprono molto più vicini di quanto sembri.

Oggi sono certo di interpretare la partecipazione di tutta Milano alla consegna della cittadinanza, a partire dai molti milanesi seguaci delle tradizioni buddiste, ma anche di tutti gli altri, di ogni credo e convinzione. Per tutti noi la giornata di oggi è l’occasione per rinnovare l’impegno nel cammino personale e collettivo verso una maggiore consapevolezza e autenticità di valori, per un mondo che sia davvero la casa comune delle donne e degli uomini decisi a costruire pace, tolleranza, giustizia. 

 

Il video e le immagini della cerimonia

 

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