Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, è un’occasione per tutti noi di riflettere, a partire dall’immane tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, sui temi della barbarie, del razzismo, del massacro di civili inermi. La brutale violazione dei diritti umani è una realtà che ancora incombe in tante parti del mondo. Ripensare e approfondire quanto accaduto è un modo di sollecitare le coscienze di tutti a restare vigili e partecipi, affinché queste minacce, in qualunque forma, non si riproducano all’interno della nostra comunità.

È un momento di ricordo delle vittime, dei martiri e degli eroi che si sono sacrificati per contrapporsi al male. Milano, Medaglia d’oro per la Resistenza, celebrerà questa giornata nei luoghi che sono simbolo di quelle battaglie, ripercorrendo con testimonianze e ricordi la vittoria dei valori in cui crediamo contro le forze che avrebbero voluto negarli.

Avrò personalmente l’onore di presenziare ad alcune di queste celebrazioni.

L’impegno è di ricordare ma anche di far conoscere alle nuove generazioni quanto avvenuto, affinché non si spenga lo spirito di libertà e di giustizia che ha sostenuto coloro che hanno combattuto per dare vita a una società pluralista e pacifica, affidandoci le loro speranze e la loro fiducia. Il loro è un esempio che deve guidare il nostro agire quotidiano, individuale e collettivo, affinchè quei valori e quegli insegnamenti rimangano vivi nella nostra comunità. 

***

Queste di seguito sono le iniziative che mi hanno visto direttamente coinvolto

Dal passato al presente: i Giusti in mezzo a noi 
24 gennaio, ore 09:30
Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33

giusti tra noi533.jpg


Viaggio a Mauthausen: il racconto degli studenti, la testimonianza della memoria
26 gennaio, ore 09:00
Palazzo Marino, Sala Alessi

Mauthausen


Consiglio Comunale con testimonianza di Venanzio Gibillini
26 gennaio, ore 16:30
Palazzo Marino, Sala Consiliare

dsLabel 

Il Consiglio comunale si è aperto con la testimonianza di Venanzio Gibillini, a soli 19 anni arrestato e deportato, poi testimone instancabile per tutta la vita.

{siggallery}2017/Giorno_della_memoria/Gibillini{/siggallery}


Deposizione corone di fiori all'ex Albergo Regina

27 gennaio, ore 10:00
Ex Albergo Regina in via Silvio Pellico 7

silvio pellico7 450.jpg

{siggallery}2017/Giorno_della_memoria/Regina{/siggallery}

Il testo del mio intervento:

“Oggi Milano rinnova la memoria e il tributo commosso alle vittime del nazifascismo nel luogo dove aveva sede il comando delle SS e il quartiere generale della Gestapo tra il 1943 e il 1945. Un luogo di dolore e morte dove agivano le menti e gli esecutori di quel disegno delirante di persecuzione e sterminio che insanguinò l’Europa e Milano.

Da qui arrivò l’ordine di procedere all’eccidio di Piazzale Loreto. Da qui centinaia di perseguitati vennero inviati, dopo interrogatori e torture, al carcere, alla fucilazione o al binario 21, oggi sede del Memoriale e cuore della memoria di Milano.

Siamo in pieno centro. Questo edificio sorge a metà strada tra la Scala e il Duomo due luoghi che simboleggiano il meglio che la nostra cultura ha saputo produrre. E proprio qui sorge questo edificio, dove si è manifestato invece il peggio della nostra storia.

Oggi siamo riuniti per sottolineare, riaffermare, gridare il nostro rifiuto verso il nazifascismo e verso tutto il male che esso ha rappresentato, in Italia e nel Mondo.

Ma è anche nostro dovere ricordare, senza reticenze e senza le ipocrisie, che quell’orrore è nato qui; che il fascismo non è arrivato in Italia portato dall’esterno, ma è stato un frutto, degenere e odioso della nostra cultura. Un contagio che il regime fascista ha diffuso nel mondo con l’esempio e con la guerra, dalla Spagna alla Libia, dall’Albania all’Etiopia.

Allo stesso modo è nostro dovere tramandare, soprattutto tra i più giovani, la consapevolezza che la Shoah, le stragi, le persecuzioni razziali non sono un fatto lontano come purtroppo talvolta la retorica di certe commemorazioni inconsapevolmente lascia intendere. Perfino i nomi di Auschwitz, Mauthausen, Buchenwald evocano qualcosa di remoto, in qualche modo estraneo alla nostra vita quotidiana: noi sappiamo che non è così.

L’orrore e la violenza nazifascista erano qui nelle nostre vie, nell’albergo Regina dove ci troviamo ora, a Villa Triste, nel binario 21, a piazzale Loreto, nel poligono di piazzale Accursio dove venivano trucidati partigiani e oppositori.

È questo il messaggio che deve diventare, soprattutto tra i giovani, patrimonio comune condiviso e radicato.

Il palinsesto di iniziative che il Comune, insieme a tante altre istituzioni e associazioni, ha organizzato quest’anno è un bel segnale della volontà di fare della memoria un percorso in divenire, aperto ai cittadini, non limitato alle singole celebrazioni pur importanti. Pensiamo ad esempio alla posa delle pietre d’inciampo dedicate alle vittime delle persecuzioni, al lavoro quotidiano di studio e documentazione della Casa della Memoria e dell’Associazione Giardino dei Giusti.

Oggi l’Italia è un paese democratico; un paese che su pluralismo, libertà d’espressione e tolleranza ha costruito, dal dopoguerra in poi, benessere, ricchezza e progresso sociale e civile.

Quelle conquiste però non sono date per sempre, devono essere difese anno dopo anno, generazione dopo generazione, con le armi della conoscenza, del confronto, del dialogo.

Milano, fedele allo spirito democratico che ha animato le pagine più coraggiose della Resistenza e i giorni dell’insurrezione e della Liberazione, intende continuare questa missione oggi e negli anni a venire; i milanesi fedeli a quegli ideali di libertà e giustizia vogliono continuare ad essere per il Paese intero un esempio e un modello di impegno civile e partecipazione democratica.”

***

Tantissime persone poi, sabato 28, tra via Plinio e il Binario 21

{siggallery}2017/Giorno_della_memoria/Binario21{/siggallery}