Nel giorno della commemorazione dei defunti la città ha celebrato quattordici personalità che hanno reso grande Milano attraverso la tradizionale iscrizione al Famedio. Questo il mio discorso:
Signor Sindaco, Autorità presenti, care concittadine e cari concittadini milanesi,
Milano oggi rende omaggio e onora alcuni dei suoi cittadini più illustri. Milanesi di nascita o di adozione che con il loro lavoro, il loro impegno nella società, il loro esempio hanno dato un contributo unico alla crescita civile, morale e materiale di questa città.
Il Famedio è nato per questo: per custodire e trasmettere la memoria di una Milano che, oggi più che mai, è ammirata e apprezzata nel mondo per la sua capacità di innovare, di creare bellezza, di esprimere impegno civile.
Ma la grandezza di una città non è anonima: essa nasce dal nome e dalla storia personale di chi l’ha costruita nei secoli ed è questo che rappresentano per Milano gli uomini e le donne ricordati nel Famedio.
I cittadini che da oggi verranno ricordati qui sono personalità che esprimono la città nel suo complesso, nelle sue tante e diverse sensibilità che negli anni ne hanno plasmato la storia e l’evoluzione.
Tra loro molte sono le donne: è un riconoscimento del ruolo, troppo spesso taciuto in passato, della donna nella storia e nella vita della nostra comunità.
Si tratta di persone che hanno dedicato il meglio di sé al loro lavoro, alla scienza, all’arte, all’impegno politico o sociale; persone che hanno inseguito con tenacia un sogno o un’ideale e hanno fatto in modo che quella loro intuizione prendesse forma a vantaggio di tutti.
All’interno di questo luogo in cui per tradizione, in questa giornata, veniamo per associarci al ricordo dei nostri cari, il Famedio costituisce un posto speciale, perché l’eredità di coloro che qui onoriamo è un valore collettivo che arricchisce e alimenta la vita della nostra città e la nostra stessa vita, per quanto ci sprona a esprimere al meglio i nostri talenti. Il loro esempio ci sollecita a vivere le nostre vite come meglio possiamo: con scopo, amore e intelligenza. Ci dicono che possiamo adoperarci per creare una società migliore, di modo che un giorno, quando guarderemo all’indietro al nostro tempo, potremo dire di averlo speso bene, di aver fatto la differenza nel nostro personale ambito di impegno, e che la nostra presenza nel mondo ha avuto un impatto positivo e duraturo sulla vita degli altri. Il ricordo di chi è qui sepolto è un’energia viva che ancora pervade la nostra città, un esempio che può dare frutti importanti se seguito, indicandoci nuovi obiettivi, nuovi traguardi: per il bene di tutti, perché l’estro e l’impegno dei singoli è sempre anche una forma di altruismo.
Le personalità che iscriviamo quest’anno al Famedio rappresentano al meglio la vitalità di una Milano che, in ogni epoca, ha voluto dire con coraggio e passione una parola nuova, in ogni campo dell’arte, del sapere, della scienza della vita civile.
Oggi ricordiamo:
- ALESSANDRA APPIANO. scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice di numerose trasmissioni televisive vincitrice nel 2002 del Premio Bancarella. I suoi libri, tradotti e letti in tutta Europa, esplorano l’universo femminile contemporaneo con arguzia e ironia.
- AUGUSTA BASSI LAGOSTENA, detta Tina , docente universitaria, avvocatessa, donna politica ha accompagnato una prestigiosa carriera politica e professionale all’impegno instancabile contro la violenza sessuale e a favore dei diritti delle donne.
- GIANMARIA BUCCELLATI, tra i più grandi eredi della tradizione orafa italiana, ha portato nel mondo il gusto e la raffinatezza della gioielleria del nostro Paese.
- LICA COVO STEINER, è stata una protagonista della storia della grafica italiana. Convinta antifascista, partecipò alla Resistenza e fu insignita della medaglia d’argento dell’Anpi. Il suo lavoro e il suo impegno politico e sociale fanno di lei una figura di spicco cultura milanese della seconda metà del Novecento.
- RAFFAELE DE GRADA, critico d'arte, scrittore, docente, uomo politico e partigiano. Milano lo ricorda nel Famedio come intellettuale e uomo politico di esemplare statura morale e civile.
- FEDERICA GALLI illustre esponente dell’arte incisoria si è distinta nell’illustrazione del paesaggio lombardo e nelle vedute cittadine di Milano e Venezia. Con il suo lavoro ha contribuito ad ampliare l’offerta culturale milanese e ad accrescere il prestigio di Milano in campo grafico e artistico.
- LUCIA MANNUCCI indimenticabile voce femminile del Quartetto Cetra è stata cantante, interprete e musicologa. Attiva nel cinema in ruoli canori e come doppiatrice fino agli ultimi anni di vita, è stata un amatissimo simbolo del canto italiano.
- GRAZIELLA MASCIA è stata figura di riferimento per le Istituzioni e per la politica milanese e nazionale. Nella sua lunga carriera politica si è distinta per il rigore, la passione e la capacità di ascolto e coinvolgimento dei cittadini, in particolare negli ambiti della giustizia, della legalità e dei diritti sindacali.
- GIAN MARCO MORATTI esponente tra i più illustri del mondo dell’impresa e dell’industria Italiana, ha saputo interpretare al meglio i valori di operosità, di solidarietà e di attenzione al bene comuni propri di Milano.
- ERMANNO OLMI, indiscusso maestro del cinema di ogni tempo, ha portato nella cinematografia d’autore lo spirito e l’identità milanese e lombarda generando un linguaggio capace di parlare alle culture di ogni continente. Milano onora in lui un maestro, un amico e un artista di impareggiabile ispirazione, che ha dato voce nella sua opera agli ultimi, alle persone semplici, agli uomini sulla cui fatica si regge la società.
- GUIDO ROSSI, insigne giurista di livello internazionale, presidente della Consob, Senatore della Repubblica, docente e saggista ha dato lustro alla Milano dell’economia e del diritto.
- FRANCA SOZZANI interprete e comunicatrice della moda italiana e internazionale. È stata direttrice di Vogue Italia per tre decenni partecipando da protagonista alla vita culturale della città e contribuendo alla internazionalizzazione dell’intero sistema moda italiano.
- EGIDIO STERPA, giornalista e uomo politico è stato Senatore della Repubblica e Ministro. Intellettuale lucido ha promosso il pensiero liberale con energia, anticonformismo e fedeltà ai propri ideali.
- BRUNO VOLPI, fondatore con la moglie Enrica della Comunità di famiglie di Villapizzone nel 1978 e in seguito di diverse esperienze gemelle in Italia, è stato un luminoso testimone del Vangelo e dei valori ambrosiani di accoglienza, solidarietà e attenzione al bene comune.
A tutti loro Milano dice grazie. La loro memoria non è un fatto celebrativo e di circostanza. Si tratta di riconoscere insieme - al di là della storia personale, delle appartenenze e delle tradizioni di ciascuno - l’amore per l’uomo, per la città, per la bellezza.
Cosa ha portato questi uomini e queste donne a cercare ambizioni e traguardi così alti, dedicando la loro energia a qualcosa di più grande della mera sopravvivenza? Dietro ognuna di queste storie c’è una sfida vinta in nome di una esistenza non banale, l’ambizione a un sogno che, realizzato, è diventato un bene condiviso, una conquista di tutti.
Albert Einstein diceva che ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente sia un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa sia un miracolo. Queste donne e questi uomini hanno saputo far proprio questo stesso entusiasmo, perseverando nei loro studi, nelle loro ricerche, nel loro lavoro per raggiungere traguardi importanti. Guardando a loro noi ricordiamo gli obiettivi che ci tengono insieme e che fanno di noi una comunità, aperta, inclusiva e solidale: quelli che ogni giorno ci sforziamo di raggiungere con il nostro lavoro e con la nostra vita, come hanno fatto loro.
Questa giornata, questo atto di memoria e di riconoscimento della grandezza di Milano è per tutti noi una iniezione di fiducia, di energia e di speranza.
Queste donne e questi uomini ci insegnano che è sempre possibile fare cose grandi, in ogni epoca e situazione.
Continuiamo insieme ad amare Milano. Facciamolo nel modo più vero: impegnandoci a fondo nel realizzare il meglio di noi stessi mettendo al tempo stesso il nostro il nostro talento, la nostra fantasia, il nostro ingegno al servizio di un ideale di crescita e di progresso comune.