Oggi abbiamo commemorato gli 8 partigiani e partigiani uccisi 75 anni fa. Qui il mio pensiero
Sono onorato di essere qui oggi in rappresentanza della città di Milano: lo sono da cittadino e da amministratore. In entrambe le vesti sento l'impegno della memoria come un dovere civico e storico da prendere nei confronti di Milano, medaglia d'oro per la Resistenza, e nei confronti dei nostri figli, dei nostri nipoti e dei cittadini di domani.
Oggi più che mai la vita, il sacrificio e le storie di uomini come quelli che stiamo ricordando vanno celebrate e fatte conoscere.
La nostra città è piena di targhe e stele dedicate a uomini che si sono opposti al regime fascista, a quello che ha rappresentato e al male che ha fatto, ma in pochi si fermano davanti a questi monumenti per leggerne e ricordarne le storie, il coraggio, il sacrificio. Eppure se oggi possiamo dire di vivere in una democrazia è grazie a loro: se oggi il voto, le istituzioni, la cultura sono liberi lo dobbiamo a queste persone, alle loro storie, al loro immolarsi.
La morte degli antifascisti del 19 dicembre 1943 fu la risposta all’attentato mortale al segretario del Partito fascista di Milano Aldo Resega, avvenuto il giorno prima. Questi otto uomini non c’entravano nulla con l’attentato perché erano stati arrestati in precedenza, ma non ebbero nemmeno diritto ad un avvocato e furono condannati a morte dal Tribunale militare.
Tutto questo oggi sembra molto lontano da noi, ma non è così. La democrazia non è qualcosa che può essere data per scontato. Mai. Va custodita, difesa e valorizzata. Proprio come la memoria. Sempre più spesso assistiamo in ogni parte d’Europa alla nascita e all’affermazione elettorale di movimenti, partiti e gruppi che si ispirano alla tradizione fascista. Non possiamo permetterci di sottovalutarli.
L’impegno che dobbiamo assumere e ribadire oggi e sempre, anche nelle nostre attività di amministratori, politici, professionisti, cittadini, genitori o familiari, è di fare in modo che la Storia e le storie di Resistenza che essa contiene non siano dimenticate, chiuse nei libri, relegate negli archivi o su una targa. Per questo ribadisco quanto sia onorato di essere qui, come amministratore e come cittadino, per la consapevolezza che ho dell’importanza di questo momento, del suo peso valoriale e civile.